Foto di Paul VanDerWerf su Flickr, Creative Commons

A Civita di Bagnoregio, meraviglioso borgo nel viterbese, il tempo sembra essersi fermato. Inserito nella classifica dei borghi più belli d’Italia, Civita di Bagnoregio, nel cuore della Tuscia Viterbese, è una tappa irrinunciabile per la nostra guida alle gite fuori porta.

Soprannominata dallo scrittore Bonaventura Tecchi “la città che muore”, perché situata su una collina di tufo soggetta ad una lenta e costante erosione, Civita di Bagnoregio si trova nel cuore della Valle dei Calanchi, a un’altitudine di 443 metri.

 

Come si arriva e dove parcheggiare

Per arrivare a Civita di Bagnoregio da Roma occorrono circa due ore. Bisogna incanalarsi sulla E35, superare Fiano Romano, Magliana Sabina e Orte e poi (poco prima di arrivare a Viterbo) prendere l’uscita Bagnaia-Montefiascone. A quel punto, affrontando la provinciale Teverina, arriverai a Bagnoregio.

Qui troverai due parcheggi a pagamento: uno all’ingresso di Bagnoregio, in piazza Battaglini, e uno al piazzale Belvedere, poco prima di arrivare a Civita. In questo caso, ti bastano una ventina di minuti a piedi per arrivare al borgo. Tieni presente che non ci si può arrivare in auto, e che bisogna attraversare un ponte lungo circa 300 metri.

Chi sceglie piazza Battaglini, invece, può scegliere se camminare 25-30 minuti fino a Civita o prendere un bus fino al Belvedere al costo di 2 euro andata/ritorno. Una soluzione che comunque non accorcia di molto il percorso da fare a piedi.

Entrare a Civita costa 5 euro a persona, e i biglietti si possono acquistare online o nelle biglietterie vicine ai parcheggi. I bambini entrano gratis.

Cosa fare a Civita di Bagnoregio

Una volta attraversato lo stretto ponte che separa il borgo dal resto del mondo (già di suo un’esperienza mozzafiato, che ci regala una splendida vista della vallata) possiamo cominciare l’esplorazione di Citiva di Bagnoregio.

Ci accorgiamo subito che è abitato da pochissime famiglie. Ma le bellezze non mancano!

Una di queste è la chiesa di San Donato. Nel 1511 iniziarono i lavori che le conferirono il suo attuale aspetto, ma l’impianto originario pare risalga addirittura al V secolo. Al suo interno si possono ammirare un affresco della scuola del Pinturicchio e un crocefisso ligneo del ‘400, opera della scuola di Donatello.

Credits: Maurizio Zanetti su Flickr, Creative Commons

La visita prosegue poi tra palazzi medievali, ciò che rimane della casa appartenuta a San Bonaventura e un’occhiata alle piccole botteghe di artigianato locale, in cui acquistare i prodotti tipici e (perché no?) gustarle tra i caratteristici profferli, ovvero le scale a rampa singola tipiche dell’architettura medievale. A Civita di Bagnoregio basta una breve passeggiata per vederne parecchie arrampicarsi sulle facciate degli edifici più antichi!

I crolli non sono qualcosa che la città che muore ha visto solo in tempi recenti. Nel 1695, infatti, un terremoto strappò via dalla roccia la Contrada carcere, facendola sprofondare fino a valle. Della Contrada rimane ben poco. Tra i resti, però, spicca la Cappella della Madonna del Carcere, incastonata sul bordo della rupe. Un tempo era una tomba etrusca, ma nel corso dei secoli ha anche offerto riparo a pastori e animali, prima di diventare la Cappella che conosciamo oggi.

Per scoprire le altre meraviglie segrete nascoste a Civita di Bagnoregio, non ti resta che metterti in auto e andare ad esplorarla!

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Una gita a Civita di Bagnoregio: la città che muore
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Una gita a Civita di Bagnoregio: la città che muore
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