Stifone, frazione del comune di Narni, in provincia di Terni, è un antico borgo di soli 40 abitanti situato a circa 70 chilometri da Roma, lungo la riva sinistra del fiume Nera.
Un luogo pittoresco, immerso nella natura incontaminata della campagna laziale, che si distingue per il colore turchese intenso delle acque che lo attraversano.
È stato calcolato che le sorgenti che si trovano nei dintorni di Stifone immettano nel fiume Nera circa 13 metri cubi di acqua al secondo, superando addirittura la portata naturale delle Cascate delle Marmore. Proprio per l’abbondanza d’acqua Stifone è chiamato anche il “borgo sull’acqua”.
Molto importante per gli abitanti di Stifone è l’acqua sorgiva della Forma, considerata l’unica con la quale è possibile preparare i celebri “manfricoli”, un formato di pasta fresca senza uova, realizzato solo con acqua e farina.
Cenni storici
Pare che l’origine del nome derivi dal termine longobardo steifon che significa “rigido”, “puntuto” e fa riferimento alle fortificazioni difensive che presidiavano questi luoghi, avamposto dei territori longobardi.
Ma un’altra ipotesi riconduce il nome del borgo al latino septem fontes, facendo appunto riferimento all’abbondanza d’acqua.
Il borgo faceva parte dell’antico porto fluviale di Narni, citato anche negli scritti di Tacito. Il ritrovamento di sepolture e mosaici di età imperiale testimonia quanto il porto fosse un luogo importante per la vita dell’antica Roma.
Ancora oggi, a Stifone sono visibili i resti dell’antico cantiere navale romano presso il quale si costruivano le navi della flotta imperiale. Questo sito archeologico si trova all’interno del canale artificiale nei pressi del Nera, circa 900 metri a valle rispetto a Stifone.
Altra interessante nota storica, nel 1892 a Stifone fu costruita la prima centrale idroelettrica dell’Italia centro-meridionale.
Cosa vedere a Stifone
Chi decide di visitare Stifone, rimane sorpreso non solo dal paesaggio e dalle acque turchesi delle sorgenti, ma anche dagli edifici storici e dalla tanta storia millenaria raccontata dagli edifici di questo pur piccolo borgo.
L’Eremo di Santa Betta
Il Monastero di San Giovanni, detto anche Eremo di Santa Betta, è un gioiello di architettura sacra risalente al XIV secolo, abbarbicato tra le rocce del Monte Santa Croce.
Il complesso monumentale fu scoperto da un gruppo di speleologi di Narni nel 1978. Per accedere all’edificio si può risalire un sentiero che parte proprio da Stifone. Il sentiero però non è di facile individuazione e il monastero non è facilmente accessibile, si raccomanda quindi grande prudenza, anche per la staticità precaria delle antiche mura e per la presenza di aperture non protette. Il percorso quindi non è proprio per tutti ma è certamente una bella esperienza per chi ama le passeggiate avventurose e il trekking. In ogni caso, è possibile anche risalire con la jeep dalla vicina Montoro.
Dall’eremo è possibile godere di una vista mozzafiato sul fiume Nera, in un punto molto suggestivo dove la fitta vegetazione si apre lasciando libera la visuale.
L’arrivo al sito è segnato da un muro che era probabilmente la recinzione del monastero. Appena passato il muro, riconoscerete l’abside della chiesa. L’ingresso della chiesa è sormontato da un portale romanico con arco a tutto sesto. All’interno rimangono solo poche tracce degli affreschi che, probabilmente, un tempo ricoprivano interamente il soffitto.
A fianco alla chiesta si trova il Monastero, che ormai non ha più né il tetto né il piano rialzato che un tempo doveva ospitare il dormitorio.
Dal monastero, tramite un’apertura sulla parete addossata alla roccia, si accede ad un ipogeo che probabilmente doveva ospitare l’insediamento eremitico originario. Si distingue ancora un locale destinato a cucina e refettorio.
Le gole del Nera
Le Gole del Nera sono un’oasi paesaggistica ma anche un luogo dove la natura incontra la storia. Un itinerario adatto a tutti e percorribile anche in bici, a cavallo o in canoa. Il percorso è molto suggestivo e si snoda lungo la vecchia ferrovia che costeggia il fiume Nera per circa 5 chilometri da Narni a Stifone, dove il fiume crea un’ansa in cui è possibile ammirare il caratteristico colore turchese intenso dovuto alla ricchezza di minerali presenti nell’acqua.
Proprio in questo punto, lungo un canale artificiale, sono visibili le rovine dell’antico cantiere navale romano, con archi in pietra e ruderi sommersi dall’acqua che danno vita ad uno scenario molto suggestivo.
La chiesa di Santa Marina
Nel borgo ci sono due caratteristiche piazze che circondano e incorniciano la graziosa Chiesa di Santa Marina caratterizzata da un bellissimo portale in cotto e da un campanile a vela. All’interno ci sono alcune tele del Seicento e un’urna contenente le reliquie di San Bonifacio martire. Santa Marina è la matrona del paese e ogni terza domenica di luglio si organizza una processione in suo onore.
A poca distanza dalla chiesa, sorge il palazzo della famiglia Silori, proprietaria di vasti appezzamenti di terra e dei mulini che hanno dato lavoro a buona parte degli abitanti di Stifone.
Come arrivare e dove parcheggiare
Per raggiungere Stifone da Roma in auto, si consiglia di percorrere l’autostrada A1 in direzione nord e uscire al casello di Magliano Sabina. Da lì, seguire le indicazioni per Stifone lungo la strada regionale SR313. Una volta arrivati al borgo, è possibile parcheggiare nelle aree dedicate presenti nelle vicinanze del centro storico, garantendo così una comoda visita a piedi ai principali luoghi di interesse.