Di splendide passeggiate tra i boschi, qui nel Lazio, se ne possono fare tante. Ma nessuna di queste è paragonabile all’esperienza del Parco dei Mostri di Bomarzo, nel cuore del Bosco Sacro.
Non capita certo tutti i giorni, infatti, di avventurarsi tra architetture al limite dell’irreale, creature fantastiche e scenari onirici pur restando perfettamente svegli!
Pronti a visitare un luogo incredibile, a pochi chilometri da Roma?
Come arrivare al Bosco Sacro e dove parcheggiare
Mai come in questo caso, la nostra fidata automobile si rivela essenziale: il Parco dei Mostri di Bomarzo è infatti molto difficile da raggiungere con i mezzi pubblici.
Da Roma, bisogna imboccare la A1 passando dalle parti di Settebagni, e proseguire per una ventina di km superando il casello all’altezza del centro commerciale Feronia. Una volta presa l’uscita Attigliano per la SP Bomarzese, basta seguirla fino a destinazione. Ci vorranno circa dieci minuti per arrivare a Bomarzo.
Per il Parco dei Mostri, bisogna però svoltare a destra prima di arrivare al borgo, percorrendo via del Lavatoio fino a che non diventa via Madonna della Valle. A questo punto, svoltare alla prima a destra.
Per il parcheggio, non è un problema: il Parco dei Mostri di Bomarzo ne ha uno gratuito poco prima dell’ingresso al Sacro Bosco. D’estate è persino ben ombreggiato, in larga parte.
Cosa vedere al Parco dei Mostri di Bomarzo
Siamo nella prima metà del XVI secolo. Pierfrancesco Orsini, meglio noto come Vicino, è ancora sconvolto dalla morte della sua amata moglie, Giulia Farnese – attenti bene: solo omonima della più celebre amante di papa Alessandro VI!
In onore della defunta consorte, fece progettare e costruire quello che prenderà il nome di Parco dei Mostri, dando l’incarico al rinomato architetto Pirro Ligorio, che abbiamo già incontrato quando abbiamo parlato di Villa d’Este, a Tivoli.
La prima parte dei lavori fu conclusa già nel 1552. Le rocce che spuntavano dal Bosco Sacro presero quasi vita, diventando creature fantastiche, di volta in volta minacciose o amichevoli, come a dare l’impressione ai visitatori di essersi incamminati all’intero di un favoloso sogno.
Il più noto simbolo del Parco dei Mostri di Bomarzo è sicuramente la testa dell’Orco, sulle cui labbra è scolpita la scritta “Ogni pensiero vola”. Pochi gradini, e saremo dentro la bocca spalancata della creatura, interamente scavata nel tufo e in grado di produrre un’eco raccapricciante. In uno strano gioco di contrappasso, però, dentro si trovano delle panche e un tavolo. Più un luogo in cui mangiare che uno in cui essere divorati, insomma!
Ma passeggiando in mezzo alle conifere e alle latifoglie è possibile scorgere molto altro. Sfingi, fontane, panche, un gigantesco elefante che stritola un soldato romano, una casa pendente dagli interni illogicamente irregolari e tante, tante altre sorprese.
Non vi sveliamo altro. Per maggiori informazioni su biglietti di ingresso e orari, vi lasciamo al sito ufficiale.