A circa 40 chilometri da Roma in direzione nord, immersa nel verde dell’Agro Falisco, Nepi è una cittadina ricca di storia e fascino. Le sue origini risalgono a tempi antichissimi, e si pensa che il nome derivi dal termine etrusco “nepa,” che significa acqua, a indicare le numerose sorgenti naturali che ancora oggi caratterizzano la zona, tanto che, Nepi è chiamata anche “città delle acque”.
Questa abbondanza d’acqua ha giocato un ruolo fondamentale nella storia di Nepi: le antiche popolazioni locali costruirono qui acquedotti e opere idrauliche che alimentavano la vita del borgo e le campagne circostanti. Nepi divenne un centro strategico anche in epoca romana, quando l’insediamento si sviluppò come snodo commerciale e militare.
Tra i personaggi illustri che vi hanno vissuto o sostato, spicca Lucrezia Borgia, che nel XV secolo risiedette nella famosa Rocca fortificata voluta dal padre, Papa Alessandro VI, a difesa della cittadina. Ancora oggi, camminare per le vie di Nepi significa immergersi in un passato fatto di leggende, battaglie e storie che si intrecciano con la storia dell’Italia centrale.
Cosa vedere a Nepi
Un itinerario ideale per iniziare a scoprire il fascino storico di Nepi può partire da Porta Nica, uno degli ingressi principali del borgo. Questo accesso imponente è una testimonianza dell’antico sistema difensivo di Nepi, che nei secoli ha protetto la città da numerose incursioni. Attraversando Porta Nica, ci si addentra nelle vie del centro storico fino a raggiungere l’Acquedotto di Nepi, un capolavoro di ingegneria romana che con le sue arcate maestose domina il paesaggio circostante. Costruito per sfruttare le abbondanti risorse d’acqua del territorio, l’acquedotto è ancora oggi un simbolo della città, oltre che un luogo perfetto per una passeggiata panoramica.
Proseguendo il cammino, si arriva alla Chiesa di San Biagio, un piccolo gioiello del X secolo che racchiude affreschi medievali e un’atmosfera spirituale unica. Restaurata nel corso dei secoli, la chiesa è uno spazio di quiete che sembra sospeso nel tempo. Concludendo il percorso, si raggiunge il Ponte Nepesino, un antico ponte romano che una volta collegava Nepi ai centri vicini, segnando una tappa importante per i commerci e le comunicazioni dell’epoca. Ancora oggi, il ponte testimonia la maestria dell’ingegneria romana, e ammirarlo è un vero tuffo nel passato, tra natura e storia.
La rocca dei Borgia e i Bastioni Farnesiani
Il nostro viaggio alla scoperta di Nepi non può che continuare con la Rocca dei Borgia e i Bastioni Farnesiani. La Rocca dei Borgia, eretta lungo l’antica via Amerina e circondata da possenti mura, è stata residenza di figure storiche di rilievo, tra cui Lucrezia Borgia e i papi Alessandro VI e Paolo III. I Bastioni Farnesiani, invece, avevano una funzione difensiva e furono progettati da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1540. A completare questo ricco patrimonio ci sono diverse torri medievali, conosciute come “case Torri”, di forma quadrangolare e realizzate in tufo. Alcune di queste torri sono oggi parte integrante delle chiese di San Pietro e San Silvestro.
Chiesa di san Pietro Apostolo
La Chiesa di San Pietro Apostolo risale al XIV secolo. Restaurata nel 1465, rappresenta un eccellente esempio di architettura tardo barocca. La Venerabile Confraternita di San Giovanni Decollato, che ne curò la costruzione, è ancora oggi proprietaria e custode sia della chiesa che degli spazi adiacenti. Nel centro storico del paese si trovano inoltre diverse altre chiese, tra cui la Chiesa di Santa Croce, la Chiesa di San Silvestro Abate (detta del Carmine), la Chiesa e il Convento di San Bernardo, la Chiesa di San Rocco e quella dedicata ai Santi Vito e Modesto.
Il Duomo di Nepi, ossia la Cattedrale di Santa Maria Assunta, è un edificio imponente che combina elementi medievali, rinascimentali e barocchi. All’interno, si possono ammirare affreschi e opere d’arte di grande valore.
Chiesa di San Tolomeo
Durante la visita al paese si può ammirare la Chiesa di San Tolomeo, nota anche come Chiesa del Rosario. Questa chiesa, che risale al 950, è stata proclamata Monumento Nazionale. I lavori di costruzione, iniziati nel 1543 su progetto dell’architetto Antonio da Sangallo il Giovane, vennero interrotti nel 1550. L’interno presenta una navata unica con tre cappelle su ciascun lato, nelle quali si trovano altari in legno risalenti al XVII secolo. Proseguendo verso il presbiterio, circondato da otto imponenti colonne, ci si trova sotto la magnifica cupola. Qui sono presenti tre altari, e quello maggiore, realizzato nel 1654, custodisce le reliquie dei Santi Martiri.
Il Museo Civico di Nepi
Il Museo Civico di Nepi, situato nel cuore del borgo all’interno del Palazzo Comunale, è una tappa imperdibile per chi desidera esplorare la storia e la cultura dell’Agro Falisco. Il museo ospita un’ampia collezione di reperti archeologici che raccontano la storia millenaria di Nepi, dalle origini etrusche fino al Rinascimento. Tra le opere esposte si trovano ceramiche, statue, utensili, e anche sculture romane e medievali che illustrano il passato fiorente della cittadina. Inoltre, il museo dedica un’intera sezione alla figura di Lucrezia Borgia, che soggiornò a Nepi, offrendo ai visitatori uno sguardo approfondito su questo personaggio storico.
Il museo è generalmente aperto nei giorni feriali e nei weekend, con orari che possono variare a seconda della stagione. Per pianificare al meglio la visita, è consigliabile verificare gli orari aggiornati e le modalità di accesso presso il sito ufficiale del Comune di Nepi o contattando direttamente il museo. La visita è un’occasione unica per immergersi nella storia del borgo e arricchire l’esperienza della gita fuori porta.
Le Catacombe di Santa Savinilla
Le Catacombe di Santa Savinilla rappresentano uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi di Nepi, testimoniando la presenza cristiana nella zona già dal III-IV secolo d.C. Questi antichi sepolcreti sotterranei sono una testimonianza straordinaria delle prime comunità cristiane e della loro pratica funeraria. Le catacombe si trovano sotto il colle che sovrasta il borgo, e al loro interno si possono ammirare numerosi affreschi, iscrizioni e sarcofagi che raccontano la storia di martiri e primi cristiani.
Il sito ha un’atmosfera suggestiva, fatta di oscurità e silenzio, ma anche di grande spiritualità, che ne fa una meta imperdibile per chi è appassionato di storia e archeologia. L’accesso alle catacombe è possibile tramite visite guidate, che permettono di scoprire i dettagli più nascosti di questo affascinante luogo. Prima di organizzare la visita, è sempre meglio consultare gli orari e la disponibilità delle guide, poiché le visite possono essere programmate solo in determinati periodi dell’anno.
Il rinascimento a Nepi
Tra le attrazioni imperdibili di Nepi spiccano i suoi splendidi palazzi rinascimentali. Uno dei più rappresentativi è il Palazzo Celsi, situato in via Garibaldi, che risale all’epoca dei Farnese ed è un magnifico esempio dello stile architettonico sangallesco. La facciata, caratterizzata da un’elegante semplicità, è arricchita da un portale d’ingresso decorato con bugnato. Gli interni sono ornati da affreschi realizzati da importanti artisti del XVI secolo, tra cui spiccano le raffigurazioni mitologiche degli dei dell’Olimpo nel salone principale, e un imponente camino che domina l’ambiente.
Sempre nel cuore del borgo, troviamo altre splendide residenze del XVI secolo, come il Palazzo Sansoni, famoso per il suo loggiato con arcate in mattoni di cotto, affiancato da una fontana e una torre medievale. Non meno interessanti sono Palazzo Pisani, risalente alla metà del Cinquecento, e gli altrettanto importanti Palazzo Savi, Palazzo Melata e Palazzo Floridi.
L’arte
Nel XIX secolo, Nepi attirò numerosi artisti, in particolare pittori, che rimasero affascinati dalla bellezza dei suoi paesaggi incontaminati. Tra i più illustri nomi che visitarono la città, spicca William Turner, che nel 1828 realizzò schizzi dell’Acquedotto, della torre civica e della Rocca dei Borgia. Questi disegni sono oggi custoditi in uno dei musei più prestigiosi del mondo, la Tate Gallery di Londra.
Un altro celebre artista che lavorò a Nepi fu Camille Corot, che nella prima metà dell’Ottocento realizzò circa 30 dipinti ispirati ai panorami della zona, rappresentando una parte significativa della sua produzione italiana. Anche Massimo d’Azeglio, famoso paesaggista, trovò a Nepi un’inesauribile fonte di ispirazione, dipingendo dal vero diverse opere che lasciarono un segno indelebile nella sua memoria artistica.
La cascata del Picchio
L’escursione nella Tuscia Viterbese è una combinazione perfetta tra avventura e bellezza naturale. La meta, la Cascata del Picchio, è mozzafiato. Si parte da Nepi, lasciando l’auto vicino la Piazza dei Bersaglieri, e si può fare una breve sosta alla Cascata dei Cavaterra, situata praticamente nel centro storico con una sosta alla Cascata dei Cavaterra, situata nel centro storico.
Seguendo le indicazioni “sentieri naturalistici”, si percorre una strada che scende verso la forra. Dopo pochi minuti si raggiunge un ponte di legno: a sinistra il sentiero conduce alla cascata. Il percorso, immerso in una vegetazione rigogliosa, passa per due guadi attrezzati con corde. Alcuni tratti sono ripidi, ma ben segnalati.
La cascata è formata da due salti d’acqua ed è uno spettacolo naturale da non perdere. Il ritorno segue lo stesso sentiero, con attenzione ai guadi e alle rocce scivolose. Sebbene non sempre ben segnalato, il percorso è facilmente intuibile. Si consiglia anche la visita al centro storico di Nepi.
Cosa mangiare
Nepi è conosciuta soprattutto per la lavorazione del maiale. I due salumi principali di questa tradizione sono il salame cotto e la scapicollata. Per secoli la pastorizia è stata una delle attività principali e per questo motivo il pecorino romano è tra i migliori del lazio. Molto famosa è anche la cipolla nepesina, prodotta direttamente sul territorio e usata spesso sulla pizza. Durante l’anno, diversi dolci tipici arricchiscono le festività. Alcuni esempi includono i fagottelli natalizi e le fave dei morti, consumate per la ricorrenza di Ognissanti. Un elemento particolare della cucina locale è l’acquacotta, un piatto tradizionale dei pastori. La sua diffusione nella zona è legata alla transumanza, che ogni anno vedeva i pastori dell’Appennino attraversare Nepi nel loro percorso verso Roma. Nepi è rinomata soprattutto per la sua acqua, accompagnata dal motto: “Nepe civitas, nobilis atque potens, in cuius fertilissimis agris balnea scaturiunt salutifera.” L’acqua sgorga nei prati di Nepi, alimentando l’industria Acqua di Nepi, che distribuisce i suoi prodotti in tutta Italia.
Come arrivare
Se provenite da Roma Nord, prendete l’Autostrada A1 e uscite al casello di Magliano Sabina. Da lì, imboccate la Strada Statale 3 Flaminia in direzione Roma e seguite poi le indicazioni per Civita Castellana, che dista meno di 12 chilometri da Nepi.
Se arrivate da est o da sud, percorrete l’Autostrada A1 fino al Grande Raccordo Anulare (G.R.A.) di Roma.
Prendete l’uscita 5 del G.R.A. per la SS 2bis Cassia Veientana, quindi seguite l’uscita per Mazzano Romano e proseguite seguendo le indicazioni per Nepi. In alternativa, potete percorrere la Via Flaminia in direzione di Civita Castellana.