A soli 25 km dal centro di Roma, Castel Porziano è certamente una delle mete più suggestive per una gita fuori porta. La tenuta si estende su una superficie di 60 chilometri quadrati che comprende alcune storiche riserve di caccia quali: Trafusa, Trafusina, Riserve Nuove, Capocotta, e 3,1 Km di spiaggia ancora incontaminata.
Quello che non tutti sanno è che Castel Porziano è la spiaggia libera attrezzata più grande d’Europa dove si conserva uno dei sistemi dunali più suggestivi della nostra penisola. Questa porzione di spiaggia è stata parte integrante della Tenuta fino al 1965 quando venne donata al popolo romano, diventando la spiaggia forse più amata e frequentata della Capitale.
Inizialmente la Tenuta di Castel Porziano nasceva come riserva di caccia e azienda agricola. La caccia fu vietata nel 1977 e anche le coltivazioni persero la loro finalità produttiva per rientrare in un’ottica più improntata alla tutela ambientale.
Immerso tra la rigogliosa vegetazione della pineta romana e le dune sabbiose della costa laziale, Castel Porziano è un’oasi di serenità e bellezza naturale, dove storia, natura e cultura si fondono armoniosamente.
Il castello
Con le sue maestose mura di tufo, l’antica torretta merlata e un bellissimo giardino all’italiana, il castello rappresenta il cuore della Tenuta. Un incanto per i visitatori che difficilmente possono fare a meno di visitarne le stanze e immergersi nella sua storia secolare.
All’interno del giardino, in anni recenti, è stato collocato uno stupendo mosaico di età romana a tessere bianche e nere, che raffigurano creature marine e scene di caccia.
Sulla corte interna del Castello affaccia poi il museo storico-archeologico con più di duecento reperti provenienti dalle campagne di scavo condotte nella tenuta di Castel Porziano a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, che raccontano la storia del territorio dalla protostoria all’età romana. Fra i pezzi più importanti della collezione, vi sono un corredo funerario proveniente dalla necropoli di Castel di Decima (VII secolo a.C.) e i resti di un soffitto affrescato della villa imperiale rinvenuta presso Tor Paterno.
Immerse nel bosco, quasi divorate della radici degli alberi, le antiche rovine del Vicus Augustanus, un piccolo centro abitato di età romana, danno vita ad un paesaggio fiabesco, simile all’area archeologica di Portus, a Fiumicino.
Il padiglione delle carrozze ospita i carri utilizzati dalla corte sabauda per le battute di caccia e i calessi per le passeggiate nella tenuta e le visite della regina ai siti archeologici. Il padiglione ospita anche gli antichi mezzi agricoli utilizzati nel lavoro nei campi.
Le bellezze naturali
La splendida architettura, il museo e i siti archeologici non sono l’unico motivo per visitare la Tenuta di Castel Porziano. La riserva che circonda il castello offre un’infinità di opportunità per gli amanti della natura. Pinete, lagune e distese di macchia mediterranea che rendono difficile immaginare di essere ancora a Roma.
Gli amanti della natura potranno ammirare diversi ecosistemi costieri tipici del mediterraneo. Le dune sabbiose ospitano piante pioniere e colonizzatrici che svolgono un ruolo fondamentale di difesa della costa dall’azione erosiva del mare. Le ampie zone umide retrodunali sono invece ricche di specie sempreverdi ed aromatiche.
Spostandosi verso l’interno, troviamo lecceti, pinete di pino domestico, boschi di querce, la sughereta, i pascoli destinati all’allevamento e le aree per le coltivazioni estensive dei cereali.
Le aree meno accessibili della riserva naturale ospitano un gran numero di alberi monumentali, ben 29 secondo un recente censimento.
La tenuta è caratterizzata da un sottobosco con arbusti come: ginepro, mirto, lentisco, erica, cisto, corbezzolo, ginestra, alloro, fillirea, smilace e il giglio marino è il fiore. In questa magnifica oasi potrete trovare 1.082 specie botaniche. Molto interessanti, se amate questo tipo di escursione, sono le “piscine”, ossia delle pozze d’acqua naturali che testimoniano l’antica presenza di ambienti umidi e di boschi allagati che si estendevano sino alla pianura pontina.
Quanto alla fauna, cinghiali, daini, famiglie di caprioli e cervi popolano la tenuta insieme a lepri, martori, faine, tassi, volpi, istrici e ricci. E ancora, l’avifauna, con diverse specie di picchi, le ghiandaie e i rapaci poiane, civette, allocchi e barbagianni.
Qualche cenno storico
Castel Porziano si chiama così, pare, per un collegamento con la gens Procilia, una famiglia romana documentata nel territorio di Lanuvio, che potrebbe aver posseduto in questa zona un fundus detto Procilianus. Ma si è ipotizzato anche che l’origine del nome possa venire dall’antica presenza di allevamenti suini, dunque di porcili. Il toponimo Portianum è attestato per la prima volta nel 1568, inciso su una lapide visibile su un fontanile presso il castello.
L’area in cui sorge la Tenuta ospitava anticamente selve, paludi e dune. Qui Virgilio ambientò alcune delle vicende di Enea, l’eroe troiano che, scampato alla guerra di Troia, giunse sulle coste laziali per dare origine alla stirpe che fondò Roma.
Poco più a sud sorgeva la città romana di Lavinium che deriva il suo nome proprio dalla sposta di Enea, Lavinia e, a metà strada tra Ostia e Lavinium, sorgeva il piccolo centro di Vicus Augustanum, voluto dall’imperatore Augusto.
Tra il Vicus Augustanus e Lavinium, la villa imperiale di Tor Paterno, il sito archeologico da cui provengono frammenti di affreschi custoditi nel museo archeologico di Castel Porziano.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, l’area della tenuta divenne proprietà della chiesa e residenza papale fino alla metà del Cinquecento, quando passò alla famiglia fiorentina Del Nero, banchieri del Papa. Nel 1872 fu acquistata dal Regno d’Italia per i Savoia che ne fecero la propria riserva di caccia.
I percorsi di visita
L’apertura al pubblico prevede percorsi naturalistici, archeologici e sotrico-artistici. Particolare attenzione è stata data alla stagionalità dei percorsi naturalistici, programmati in maniera da ridurre l’impatto antropico sui ritmi dell’ecosistema naturale della tenuta.
Il Percorso Storico-Artistico Castello, della durata di 3 ore e mazzo, disponibile nel periodo primaverile e autunnale, comprende il museo archeologico, il Castello, la residenza storica, il salone dei trofei e la Chiesa di San Filippo Neri, la limonaia e il giardino storico della Regina con gli antichi mosaici, il roseto e le logge delle carrozze.
Il Percorso Archeologico Tor Paterno prevede la visita al museo archeologico e poi lo spostamento verso la località di Tor Paterno per visitare la villa imperiale e l’acquedotto romano, attraversando vari siti di interesse naturalistico. La durata è di 4 ore e mezzo.
Ci sono poi i percorsi naturalistici, ben 6: Percorso Campo di Rota, Percorso Capocotta – Riserva di Lauro, Percorso Capocotta – Via Antica, Percorso Malafede, Percorso Tor Paterno, Percorso Malpasso, tutti disponibili nel periodo primaverile e autunnale. Per non disturbare gli equilibri dell’area naturale protetta, le visite si svolgono a rotazione periodica in 5 aree distinte: Capocotta, Malafede, Tor Paterno, Malpasso e Campo di Rota.
Gli itinerari proposti offrono al visitatore la possibilità di conoscere gli ecosistemi tipici della Tenuta. Tutti i percorsi naturalistici si concludono con la visita alla stazione di inanellamento e al Museo della Storia e della Natura di Castel Porziano. Qui ci siamo limitati a elencare i 6 percorsi ma, per maggiori informazioni, potete visitare il sito del Quirinale.
L’apertura al pubblico è prevista solo il sabato e la domenica e, per le scuole, il martedì, mercoledì e giovedì. Quanto agli orari dei singoli percorsi, come abbiamo detto, questi variano nel corso dell’anno. Si consiglia dunque, anche in questo caso, di consultare il sito.
Come arrivare
L’accesso alla Tenuta avviene dall’ingresso su via Cristoforo Colombo n. 1671. Da Roma Eur ci si deve immettere sulla Cristoforo Colombo in direzione Ostia; dopo lo svincolo per il Grande Raccordo Anulare si prosegue in direzione Ostia per 5 km; all’incrocio di via di Malafede svoltate a destra subito prima del semaforo. Proseguite su via di Malafede per circa 750 mt quindi girare a dx su via di Marcello Mastroianni. Proseguite su via Marcello Mastroianni per 750 metri e poi entrate nella rotatoria sita in Piazza Charlot. A questo punto prendete la 4° uscita e ripercorrete via Mastroianni in direzione di via di Malafede. Girate a sinistra su via di Malafede e al semaforo (incrocio con via C. Colombo) e proseguite dritto per raggiungere l’ingresso della Tenuta.
Se venite da San Paolo, percorrete la via Ostiense in direzione Ostia; dopo lo svincolo per il Grande Raccordo Anulare rimanete su via Ostiense seguendo le indicazioni per Vitinia/Flumicino/Osita Antica. Proseguite in direzione Ostia per 4 km; all’incrocio di via di Malafede svoltate a sinistra. Proseguite su via di Malafede per circa 2.200 metri quindi al semaforo (incrocio con via C. Colombo) proseguite dritto per raggiungere l’ingresso della Tenuta.